Bergamo Diffonde è stata la prima reazione all’emergenza Coronavirus di tutti i lavoratori della cultura e della socialità bergamasca. Tre giorni di live streaming per affrontare la paura con musica, intrattenimento e una buona dose di speranza.
Bergamo Diffonde è stata la prima reazione all’emergenza Coronavirus da parte del mondo della cultura e della socialità bergamasca. Tre giorni di live Streaming organizzati da Edoné e Ink Club per affrontare la paura con musica, informazione e intrattenimento.
Per il live streaming sono stati messi a disposizione due palchi, uno presso Edoné e uno presso Ink Club, per una diretta live aperta a chiunque volesse partecipare. Al primo weekend di “Bergamo Diffonde” è seguito Bergamo Diffonde Clamore, un secondo fine settimana di dirette con un focus sui musicisti della città e della provincia che, per il secondo weekend consecutivo, avevano perso i palchi da cui cantare.
Il progetto è stato organizzato da Dimitri Sonzogni di Ink Club e Franz Barcella di Edoné. Abbiamo fatto due chiacchiere con Franz, che ci ha raccontato della nascita e dello sviluppo di “Bergamo Diffonde” e “Bergamo Diffonde Clamore”.
Come è nato il progetto?
Per parlare della nascita del progetto bisogna ricordarsi il contesto di due settimane fa: non si parlava ancora di zona rossa, ma era solo arrivata l’imposizione di cessare gli eventi in città. Questa decisione ha causato un po’ di baraonda nel mondo dell’eventistica e quindi Edoné e Ink Club hanno pensato a un modo per dare voce a tutte quelle realtà bergamasche che si erano viste in qualche modo limitate dalla chiusura. Un modo per continuare a diffondere socialità e cultura, aiutando a diminuire la paura.
Abbiamo deciso di riproporre quello che facciamo normalmente, ma in modo diverso. Abbiamo lanciato “Bergamo Diffonde” in meno di 24 ore, riuscendo a trovare il modo di trasmettere in diretta dai locali. In seguito, un gran di persone si è volute unire al progetto e, quando sono nati gli streaming di “Bergamo Diffonde Clamore”, avevamo persino un tecnico del suono e un operatore alla cinepresa.
Bergamo Diffonde ha raggiunto un numero di persone altissimo in pochissimo tempo. Come te lo spieghi?
Le nostre fortune sono state principalmente due. Da un lato sicuramente il tessuto sociale che si è formato in questi anni di lavoro intorno a Edoné e a Ink Club. È bastata una piccola sollecitazione perché rispondesse presente.
Dall’altro la grande vivacità del sottobosco culturale bergamasco. Tutte le realtà hanno risposto e hanno fatto gruppo, tanto che abbiamo dovuto allungare il primo weekend di streaming per la grande voglia di partecipare che si è diffusa in città.
Cosa vi è rimasto da questa esperienza?
La cosa più bella che ci è rimasta da questa esperienza è aver visto il diffondersi di questa voglia di fare e collaborare. Anche ora che ci siamo dovuti fermare tutti vogliono comunque dare una mano nel tentativo di trovare un modo di tenere in piedi l’iniziativa.
In generale è bellissimo vedere quante lettere, mail e chiamate riceviamo per il lavoro fatto in questi anni. C’è tanta gente che ci è rimasta vicina, anche in questo periodo difficile, come ad esempio una band newyorkese che ha suonato in Edoné l’anno scorso e negli ultimi giorni è tornata a farsi sentire per inviarci un incoraggiamento.
E per il futuro? Avete qualcosa in cantiere?
Per quanto riguarda il futuro, la situazione non è facile, ma la voglia di continuare a muoversi rimane: l’arrivo del decreto ci ha portato a cancellare le attività generali e abbiamo dovuto prenderci tempo e radunare le forze. La volontà ora è anche quella di capire come supportare in questo momento di difficoltà una risorsa centrale per la cultura di questa città come Ink Club.
In generale non ci diamo pervinti. Stiamo lavorando sia alla programmazione dei prossimi mesi, sia ad alcune raccolte fondi di cui vi faremo sapere presto.
Si è parlato anche di una continuazione di Bergamo Diffonde Clamore?
Si è parlato di fare altro, qualche idea c’è. Questa settimana ragioneremo su come continuare a dare un contributo alla città. Come ci siamo adattati ai tempi, ci adatteremo ora.