Recuperare la spesa e le medicine è un problema? Non a Bergamo, l’associazionismo e l’amministrazione sono a disposizione di chi ha bisogno per consegne a casa.
Una cosa è certa, che sia in provincia o in città i Bergamaschi non hanno tempo per ipocondria e paura, quello che conta è la solidarietà.
In tutti i comuni della provincia, associazioni di volontari, amministrazioni comunali e negozianti hanno creato una vasta rete di supporto per i nostri concittadini più fragili.
Che sia per fare la spesa o consegnare medicinali, centinaia di volontari si sono messi al servizio di anziani, di diversamente abili e di tutti coloro che vivono con ancora più difficoltà la quarantena causata dal coronavirus.
Per quantità ed estensione le iniziative di questo genere sono talmente tante che mapparle tutte sarebbe impossibile, ma invitiamo tutti i lettori che ne avessero bisogno a contattarci per potervi mettere in contatto con chi si occupa nel vostro paese di questo tipo di servizi.
Tra le tante storie, vi raccontiamo quella dell’associazione Maite – Bergamo social club.
L’Associazione Culturale Maite nasce nel 2010 dalla volontà di un gruppo di amici, con lo scopo di proporre alla città eventi culturali, sociali, musicali, teatrali ed enogastronomici. Con grossa parte delle loro attività ferma a causa delle disposizioni governative, i membri di Maite si sono reinventati come delivery boys.
Reinventati sì, ma non improvvisati, l’associazione è organizzatissima: un centralino raccoglie le richieste e i dettagli di ciò che occorre e l’indirizzo di consegna; i volontari accettano la richiesta e in breve tempo si occupano dell’acquisto e della consegna.
Consegna che avviene rigorosamente con guanti e mascherine e senza che il volontario entri in casa della persona.
Per capire meglio come funziona ecco un video in cui i volontari di Maite ci raccontano una loro giornata tipo.